Le lotte fra Guelfi e Ghibellini
La Toscana si divide profondamente tra Guelfi, alleati col papa, eGhibellini, alleati con l’imperatore. Da una parte, c’è la guelfa Firenze con i suoi domini e dall’altra la ghibellina Siena, in lotta una contro l’altra per il Chianti.
Nel 1250, Firenze divide i suoi territori in leghe sottoponendo anche il Chianti alla stessa giurisdizione: il Chianti viene diviso in 70 diverse popolazioni e in altrettanti terziari.
In quello stesso anno si forma la Lega del Chianti per volere della Repubblica Fiorentina con lo scopo di sedare con la diplomazia le controversie tra Firenze e Siena.
Tuttavia, la grande instabilità politica di questo periodo sfocerà nelle battaglie tra Firenze e Siena, culminanti nella battaglia di Montaperti del 1260 in cui Siena ha la meglio su Firenze grazie a Farinata degli Uberti.
La lotta tra le due città opposte continuerà ancora, come indica la battaglia di Colle val d’Elsa nel 1269. E’ una guerra che si combatte su tutti i fronti, sia in campo politico sia religioso, in cui Siena alla fine avrà la meglio sull’eterna rivale Firenze.
Nel 1348, la popolazione viene decimata da un’epidemia di peste, che getta l’intera regione in uno stato di degrado e di arretratezza economica, sociale e politica. Firenze, messa in ginocchio dall’epidemia, dovette assistere anche al fallimento di due importantissime banche.
Nonostante questa sequela di avversità, Firenze riuscì a riprendersi velocemente: 3 anni dopo, nel 1351, Firenze conquista Prato e nel 1384 Arezzo. Ultima a cadere sotto il potere fiorentino è Pisa, conquistata nel 1406.
Ma questo tempo non è segnato solo da guerre sanguinose. E’ anche l’epoca dei grandi artisti: Dante (1265-1321), Boccaccio (1313-1375), Cimabue (1240-1302) e Giotto (1267-1337) fanno la loro comparsa nel panorama artistico toscano gettando i semi di un magnifico Rinascimento.
Prima Guerra mondiale e Fascismo
Quando l’Italia nel 1915 entra in guerra contro l’impero Austro-Ungarico, la Toscana è coinvolta solo marginalmente nel conflitto. Tuttavia il dopoguerra trascina con sé una situazione di povertà e malcontentosociale: le sedi toscane delle camicie nere divengono roccaforti fasciste fino a che, nel 1920, la Toscana diventa uno dei punti di riferimento del fascismo italiano.
Alla fine della seconda guerra mondiale, le truppe alleate entrano a Firenze nel 1944 e i tedeschi bombardano Firenze distruggendola quasi interamente tranne il Ponte Vecchio.
Nel 1946, i Toscani, chiamati a votare nel referendum che avrebbe deciso se l’Italia doveva essere una monarchia o una repubblica, si pronunciano per la repubblica.
Di lì a poco, lo sviluppo economico travolgerà ogni cosa, e negli anni ’50 l’agricoltura, maggiore fonte di sostentamento fino ad allora, comincia ad essere affiancata dall’industria leggera.
Sono gli anni in cui il territorio del Chianti comincia ad essere frequentato da stranieri: prima gli inglesi e poi gli svizzeri, gli olandesi e gli Americani cominciano a trasferirsi in questa zona e vi costruiscono le loro ville.
La produzione del vino diventa una sistematica efficiente fonte economica. A partire dagli anni ’70, infine, sarà il turismo ad esplodere dirompente tra le dolci colline del Chianti travolgendo tutto il sistema economico toscano.